martedì 11 novembre 2014

Il massaggio che trasforma di G. Saint Pierre e D. Boater

Dopo l'articolo “Reflessologia del piede” di A. Luciani torno ancora a scrivere sulla riflessologia. L'antica legge ermetica: “come in alto così in basso” non dovrebbe essere una novità per chi ha già intrapreso una qualche via di conoscenza dal sapore esoterico. Possiamo vederla anche: “come dentro così fuori”, o anche “come nel piccolo così nel grande”, e mai come nelle tecniche riflessologiche questa legge trova il suo riscontro. In una piccola zona o parte del nostro corpo troviamo riflesso l'intero corpo. Le zone sono parecchie, le orecchie, il viso, i denti, le mani, le iridi, il cuoio capelluto, perfino gli organi genitali, ma indubbiamente le zone più usate e conosciute rimangono quelle dei piedi. Non è un caso forse, i piedi sono la parte del nostro corpo che è per la maggior parte del tempo a contatto con la nostra madre terra. Vi sono diversi approcci nel massaggiare le zone riflesse sui piedi, e non solo quelle. Il metodo più conosciuto ed insegnato, per lo meno qui in occidente, è un sistema occidentalizzato, se mi si passa la parola. Ovvero, se ho un problema al fegato vado a massaggiare la zona relativa al fegato, magari aggiungendo dei massaggi che mi facilitano un lavoro di drenaggio, cioè di aiuto e di stimolazione per quegli organi deputati all'eliminazione di scorie e tossine. Magari aggiungo anche un massaggio sulla zona riflessa del sistema nervoso per rilassare ed eliminare lo stress. Questa tipologia di massaggio, tipicamente razionale, logica, adatta per la mente “quadrata” di noi occidentali non dico che non funzioni, anzi troviamo in essa molti punti a favore. Ma rimane certo un metodo, un approccio limitato, che non tiene conto di tutta una serie di “varie ed eventuali” che certamente fanno parte del nostro essere. Dove mettiamo le emozioni? E la mente? Per non parlare della parte spirituale che ci riguarda. Gli orientali sono più avanti di noi, lo sono sempre stati. Forse perché non hanno mai avuto personaggi come Cartesio, Galileo, Copernico. Questi sono stati dei grandissimi uomini geniali, non sto dicendo il contrario, ma hanno avuto però il merito, anche se a loro insaputa, di creare quel sistema scientifico tipicamente occidentale di spezzettare e schematizzare. Questo sistema, perfetto in certi frangenti, ha un grandissimo difetto o mancanza che fa parte delle leggi del sistema stesso: non tiene conto dell'indimostrabile e di quel concetto olistico, se vogliamo definirlo così, nel definire qualsiasi tipo di sistema, sia esso l'universo, l'uomo o qualunque altra cosa o fenomeno. Se di un qualcosa non riesco a dimostrarne l'esistenza semplicemente non esiste. Ma torniamo all'argomento riflessologia. I cinesi, per esempio, hanno un metodo di massaggio del piede che si chiama On Zon Su, tanto per sapere. L'autore e il libro che ho citato all'inizio, mi riferisco al libro di Luciani, ha un approccio diverso dal solito. Il punto di partenza dal quale si comincia a lavorare sono le emozioni. Utilizzando la conoscenza che mi dà la Medicina Tradizionale Cinese vado a lavorare su determinati punti riflessi con l'intenzione di sbloccare le emozioni che trovo bloccate. Ecco che in questo modo l'approccio è tipicamente emozionale e energetico. Nel libro “Il massaggio che trasforma” troviamo un approccio simile. La differenza è che l'energia che vado a sbloccare è quella che è rimasta bloccata in determinati momenti durante la nostra vita come embrioni e feti. È dunque durante i nove mesi di gestazione che possono verificarsi dei blocchi o degli ostacoli energetici, e con questo tipo di massaggio non faccio altro che liberare queste energie scatenando la forza vitale del soggetto che semplicemente innescherà un processo di autoguarigione e di crescita interiore. Il massaggio è semplicissimo, non occorre imparare nessuna tecnica o abilità. L'approccio è inconsueto per la nostra mente abituata a razionalizzare. Non ci interessa infatti avere l'intenzione o il desiderio di guarire da una determinata malattia o disturbo, anzi questo desiderio può inficiare il risultato stesso. Si dovrebbe partire con l'intenzione di massaggiare e basta, lasciando fare al potere creativo, energetico, di autoguarigione potenzialmente attivi in ognuno di noi di fare il loro lavoro naturale. Si possono risolvere problemi di vecchia data sia essi di tipo fisico che di tipo psicologico. Il metodo della tecnica metamorfica è stato messo a punto negli anni sessanta dal naturopata Robert St. John. Uno degli autori, Gaston Saint-Pierre, è stato allievo di St. John, e assieme all'allieva Debbie Boater ha scritto questo libro. Una buona parte del libro stesso è dedicata alla teoria, per un semplice motivo, la pratica è veramente facile e semplice, che comprende anche un massaggio di alcune zone delle mani e della testa. Leggendo la parte teorica si può percepire quanto l'insegnamento di questo metodo sia stato in passato avanti rispetto ai tempi, e in questo periodo si possono cogliere tutti gli aspetti rivoluzionari collegandoli per esempio alle teorie della fisica quantistica o della nuova biologia. Un aspetto interessante, per esempio, è che nel massaggio si va a trattare anche una zona corrispondente al preconcepimento, in pratica una zona che rappresenta un nostro aspetto energetico potenziale, fuori dal tempo, in quanto in teoria non esistevamo ancora, umanamente parlando, ma sicuramente già presenti agli occhi del divino. Una bellissima lettura segreta.
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