giovedì 19 giugno 2014

I segreti della mente milionaria di T. H. Eker

Oggi voglio scrivere di un libro che tratta di ricchezza materiale, o per dirla in parole povere un libro che spiega come fare soldi. Prima di tutto vorrei chiarire, per chi magari sta già protestando (anche solo dentro di sé), per un argomento così terra terra. Cosa avranno mai a che vedere i soldi con gli argomenti che tratto di solito, come medicina olistica, spiritualità, culture orientali, ecc.? E invece la ricchezza ha un'importanza fondamentale per la propria crescita personale, crescita che, lo ripeto ancora, riguarda tutti gli ambiti della propria vita. È ovvio che chi si vuole dedicare allo spirito, alla propria evoluzione spirituale deve essere in salute, deve avere un'abitazione comoda, deve mangiare e mantenersi in vita, deve anche dedicarsi agli svaghi che più gli si confanno, dall'arte ai viaggi al seguire e partecipare ad incontri e meeting di vario tipo, ecc. Insomma per avere tutto questo servono i soldi e normalmente molti di più di quelli che a una persona media passano tra le mani. È anche vero che la ricchezza deve essere in secondo piano rispetto al vero fine dell'uomo, nel senso che non deve essere il nostro unico scopo ma deve essere sempre in parallelo all'altra meta a cui puntiamo, l'evoluzione interiore. Allora sì che parliamo di ricchezza illuminata, per distinguerla dall'essere ricchi in maniera inconsapevole ed egoica. Anche Gesù lo diceva: “Cercate prima il Regno, poi tutto il resto vi sarà dato in abbondanza”. È importante dunque portare avanti le due strade, ricchezza interiore e materiale. Chi pratica la ricchezza illuminata poi si rende conto consapevolmente che i soldi sono sì importanti ma non sono il fine, sono solo il mezzo e soprattutto che i soldi sono una forma di energia e seguono esattamente quello che pensiamo che essi sono, e devono muoversi e mai ristagnare. Un ricco illuminato non avrà mai paura di perdere i suoi soldi perché ha capito che non sono i soldi che contano ma cosa egli pensa riguardo ai soldi. La differenza è enorme. Se io penso che i soldi sono energia li posso “creare” sempre, e soprattutto quando ne ho bisogno. Non mi mancheranno mai. Se mi mancano e tiro a campare c'è qualcosa che non va, ho delle credenze limitanti sul denaro. Chiarisco una cosa, ricco non vuole neccessariamente dire avere un patrimonio di milioni di euro ma avere il necessario per condurre una vita appagante e senza ristrettezze, in pratica avere quello di cui si ha bisogno in ogni momento della propria vita. Posso anche ammucchiarli temporaneamente se il mio obiettivo è quello di acquistare una casa per esempio, ma il fatto di ammucchiarli come fine a se stesso non ha senso. Il “ricco egoico”, contrapposto al “ricco illuminato”, vive nella paura, per lui i soldi sono il fine, spesso vive “facendo soldi” e non si gode mai la vita, spesso è anche avaro e un giorno perderà inevitabilmente i propri soldi. I ricchi illuminati, come l'autore di questo libro e molti altri, sono stati spesso poveri in gioventù. Si sono fatti da soli come si suol dire, hanno capito il meccanismo mentale per diventare ricchi e divenendolo non hanno dimenticato il proprio passato, e quasi tutti si dedicano al diffondere e condividere la loro idea di ricchezza. I poveri devono fare uno sforzo per attuare il cambiamento, uno sforzo interiore (cambiare la propria mente per esempio) ma anche esteriore, ecco perché i libri, i corsi, i seminari costano e non sono gratuiti, se fossero tali perderebbero il fine per cui sono stati creati.
Ma veniamo al libro in questione. L'autore non scrive di tecniche finanziarie, investimenti e altro ancora ma descrive nel suo libro sostanzialmente la differenza che esiste tra la mente di un ricco e quella di un povero. I modi di pensare sono diversi e questa diversità attua, tramite la legge di attrazione, risultati differenti. Un povero continua a rimanere tale se pensa sempre come un povero. Se cambia i propri pensieri può dare una svolta finanziaria alla sua vita. In sostanza il motto è “Pensa da ricco per diventare ricco”.
Il libro è diviso in due parti. Nella prima parte abbastanza breve viene spiegata l'importanza delle dichiarazioni verbali da dire a se stessi a voce alta, questo perché la prima presa di posizione conscia riguardo certe credenze è il primo passo per il cambiamento, (a volte purtroppo per credenze limitanti molto radicate nell'inconscio la semplice dichiarazione conscia non ha effetti positivi, bisognerà usare altre tecniche che non sono descritte in questo libro). Viene poi spiegato come i pensieri influenzano i sentimenti che a loro volta influenzano le azioni che portano ai risultati. È ovvio in questo modo che bisogna agire sui pensieri per modificare i risultati. Poi sono spiegati i modi in cui abbiamo acquisito i condizionamenti e le credenze, soprattutto in tenera età, tramite la programmazione verbale, il modellamento e gli accadimenti specifici.
La seconda parte del libro, la più ampia, è dedicata a 17 files o programmi che differenziano il modo di pensare dei ricchi e dei poveri. E qui troviamo delle sorprese, ci rendiamo conto che a volte i poveri sono anche meno evoluti spiritualmente e mentalmente dei ricchi. I ricchi (e parliamo sempre di ricchi illuminati, non egoici) sanno benissimo che il loro stato di ricchezza è incompatibile con il giudizio, il biasimo, le lamentele, le invidie. Molti poveri fanno propri questi atteggiamenti e non fanno altro che peggiorare la loro situazione. Vi sono altre perle di saggezza come quella derivata dallo sciamanesimo Huna che dice “Benedici quello che desideri diventare”, se vedi un ricco, benedicilo, non invidiarlo o maledirlo. I ricchi ringraziano, i poveri chiedono. I ricchi imparano sempre, i poveri pensano di sapere tutto. I ricchi si impegnano a essere ricchi, i poveri vogliono essere ricchi. I ricchi si concentrano sui risultati, i poveri sugli ostacoli. Per concludere un aneddoto che mi è piaciuto molto: I ricchi pensano che si può avere la botte piena e la moglie ubriaca; il ceto medio pensa che la torta è troppo ricca e si accontentano di una fetta; i poveri pensano di non meritarsi la torta, ordinano una ciambellina, si concentrano sul buco e si chiedono perché non possiedono nulla.
Un libro da leggere assolutamente.
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