domenica 22 febbraio 2015

Le 10 regole del successo di Paolo A. Ruggeri

In casa di parenti, dove ho soggiornato per qualche giorno, ho trovato questo libro, e naturalmente avendo del tempo libero me lo sono letto. Se ne scrivo una recensione è perché in qualche modo questa breve lettura mi è piaciuta, molte le conferme che ho avuto e anche diverse riflessioni mi sono saltate alla mente. Innanzitutto che cos'è il successo? Beh, secondo me il successo è vivere una vita dove quotidianamente posso dire o pensare di essere soddisfatto, appagato e perché no, anche felice. Aggiungiamo pure una altro aggettivo: essere libero, cioè disporre della mia vita come meglio credo. Quindi nulla a che vedere con una definizione che riguarda solo il mondo materiale. Naturalmente il successo non deve essere una meta, se così fosse non saremmo mai persone di successo, ma deve essere un percorso, uno stile di vita, un modo perfetto per noi di rapportarci con il mondo. Il successo è anche la capacità che abbiamo di cambiare le cose che non ci soddisfano, o saper cogliere il positivo anche in quelle situazioni che ad una prima analisi ci sembrano negative. Una riflessione importante che ho avuto e che qui ora voglio sottolineare riguarda il mio approccio verso gli altri che avevo un tempo e che riesco a notare ora in parecchie (molte) persone, ovvero il fatto di incolpare gli altri, e soprattutto una grave conseguenza di questo fatto. Se qualsiasi cosa non va molti danno la colpa a qualcosa di esterno a loro, il prossimo, il governo, la religione, Dio, ecc. Se la cosa si fermasse qui non sarebbe un fatto molto grave ma, dato che noi esseri umani apprendiamo per imitazione, sotto sotto diciamo a noi stessi: “dato che sono stato oggetto della tal ingiustizia perché non dovrei adottarla anch'io a mio vantaggio?”. Ecco che molte persone si ritrovano a far la parte delle “cattive” anche se interiormente non lo sono affatto. Addottano questo sistema perché sembra loro un sistema di difesa efficace, lo fanno solo per proteggersi. In realtà, e questa è la cosa grave, non si rendono conto che stanno entrando in un circolo vizioso dal quale poi è arduo uscirne, è la legge di azione-reazione, karma, “effetto boomerang”, chiamalo come vuoi. Rispondere con la forza ad una situazione spiacevole che ci può succedere non è mai una cosa saggia. Sembra incredibile ma quella cosa che ci è capitata a questo punto continuerà a ripetersi con lievi varianti finché non saremmo in grado di accettarla e superarla. I grandi maestri lo hanno sempre insegnato. Gesù diceva di rispondere con l'amore ad un'offesa, ma non lo diceva per puro moralismo o che so io, lo diceva perché così si poteva migliorare se stessi e naturalmente si poteva vivere più sereni e felici dato che avvenimenti spiacevoli non sarebbero più stati attirati da noi stessi. Ma perché ho scritto ciò? Perché Ruggeri, l'autore del libro, pone una grande importanza al rapporto che dobbiamo adottare nei confronti degli altri. Per diventare una persona di successo è fondamentale cambiare se stessi e diventare una bella persona che agisce in maniera etica verso il mondo, la natura ed il prossimo. Il libro in questione è molto scorrevole, diviso in tre parti: le fondamenta (i primi quattro capitoli), il punto di svolta (dal quinto al settimo capitolo) e la materializzazione del successo (dall'ottavo al decimo capitolo). Ogni capitolo rappresenta e descrive ognuna delle dieci regole del titolo. Nella prima parte troviamo le regole che riguardano soprattutto la necessità di cambiare e migliorarci. Come ho scritto sopra, nulla migliorerà nella nostra vita se non siamo noi i primi a migliorare noi stessi. Cercare di cambiare il mondo esterno o gli altri è solo un dispendio di energia, una perdita di tempo e un'azione che, se vogliamo essere onesti, non abbiamo il diritto di fare per il semplice motivo che non conosciamo il bene assoluto ma siamo accecati dalla cultura, dalle credenze e dalla nostra personalità egoica. Anche i missionari cattolici cercarono di migliorare gli indigeni pagani, e questi missionari agivano in buona fede, ma che cosa hanno fatto? I primi quattro capitoli contengono regole quali la necessità di migliorare la qualità dello scambio, materiale o energetico che sia, comprendere e soddisfare le aspettative altrui e il diventare una bella persona. Sullo scambio vi è una bella citazione di Ralph Waldo Emerson tratta dal Saggio sulla compensazione: “Sarai pagato esattamente per ciò che hai fatto, non di più, non di meno. Nel lavoro e nella vita non puoi imbrogliare. Il ladro ruba a se stesso, il truffatore imbroglia se stesso”. Nella seconda parte troviamo regole quali la necessità di diventare leader e l'importanza di frequentare persone positive e di successo. Questa parte è chiamata il punto di svolta in quanto l'autore la associa ad un evento particolare del percorso verso il successo. Qui infatti l'universo sembra “regalarci” delle difficoltà per farci desistere, e solo se siamo perseveranti potremmo continuare verso il successo. Nella terza parte si parla del potere dell'immaginazione, della prospettiva temporale e del fatto che una persona di successo è circondata generalmente da altre persone di successo. Qui ho trovato un'altra bella citazione, questa è di Bernard Shaw: “Le persone che fanno progressi nel mondo sono le persone che si danno da fare per cercare le circostanze che vogliono; se non riescono a trovarle, le creano”. Una lettura interessante che, anche se di fatto abbastanza semplice, risulta molto istruttiva con dei suggerimenti e dei consigli molto azzeccati.
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