venerdì 7 marzo 2014

Il miracolo della presenza mentale di Thich Nhat Hanh


Monaco buddhista vietnamita, l'autore di questo libro ha vissuto molto tempo in america e Francia. Negli Stati Uniti durante la guerra del Vietnam teneva molte conferenze e ha influenzato il pensiero pacifista di persone come Martin Luther King. Il libro si presenta come una lunga lettera che raccoglie racconti e aneddoti incentrati principalmente sul modo di approciarsi alla vita quotidiana di tutti i giorni, ovvero l'arte di mantenere la presenza mentale di se stessi nel qui e ora, qualsiasi cosa si stia facendo.
L'autore racconta che quando era un giovane monaco doveva lavare montagne di piatti usando acqua gelata, cenere e gusci di cocco e si accorse che l'unica maniera per essere sereni e felici anche durante questo duro lavoro era di pensare di star lavando i piatti e non pensare a nient'altro, cioè essere presenti a se stessi sempre. E' molto facile scordarsi di mantenere la presenza mentale, la mente comincia a divagare pensando al passato o al futuro e così facendo non si vive pienamente questa vita, il tempo ci sfugge ed è come se non fossimo noi a vivere.
Il maestro insegna tecniche semplici per rimanere presenti e godere così di ogni momento. Per esempio la tecnica del respiro, basta solamente essere consapevoli di respirare e la mente si placa, il respiro diventa più profondo e più calmo. Un'altra strategia è quella di osservarsi in ogni circostanza, per esempio se sto diventando triste osservarsi e dire a se stessi: “ecco sto diventando triste”, oppure se si sta camminando lungo un viale dirsi: “ora sto camminando lungo questo viale per andare a...”; è più o meno la tecnica che altre scuole chiamano il testimone o l'osservatore imparziale. Un altro modo descritto è quello di mantenere un mezzo sorriso per tutta la giornata (mantenere il mezzo sorriso non è affatto facile, ci si dimentica molto presto di farlo). L'autore invita i lettori a dedicare un giorno la settimana alla pratica della presenza mentale, fare tutto quello che si ha da fare con calma e deliberatamente, anche le azioni spiacevoli; questo giorno speso così avrà un impatto positivo su tutto il resto della settimana.
Altri insegnamenti descritti nel libro sono la meditazione sulla morte (se una persona non sa come morire non sa nemmeno come vivere), come sviluppare la compassione (anche verso persone che normalmente si disprezzano), e le tre regole fondamentali: il momento più importante è il momento presente, la persona più importante è quella con cui ti trovi in questo momento e l'azione più importante è quella di rendere felice questa persona.
Lettura piacevole, scorrevole, descrive in maniera semplice la vita e le incombenze di un monaco buddhista. Spiega quello che molte scuole indicano come parte fondamentale verso l'autorealizzazione, cioè la presenza di se stessi (pensiamo per esempio a quello che sta alla base dell'insegnamento di Eckart Tolle con il suo best sellers “Il potere di adesso” oppure al ricordo di sé della scuola di Gurdjieff). Una lettura insomma che consiglio per avere un'idea di come fare per avvicinarsi a questo metodo e di capire l'importanza di vivere nel presente ed essere consapevoli in ogni momento della nostra vita. Tra l'altro vivere il momento presente ha anche un altro risvolto, mentre noi fatichiamo a mantenere l'attenzione sull'adesso, su ogni cosa che facciamo, sul respiro, sull'osservazione, non diamo spazio alla mente di divagare, fantasticare o peggio ancora creare immaginazioni negative. Questa tecnica è l'anticamera del vuoto mentale, processo fondamentale per giungere al risveglio o illuminazione.
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