Occorre una buona dose di coraggio per vivere una buona vita. Senza questo probabilmente non riusciremmo neanche ad alzarci la mattina. Ma ne serve un quantitativo maggiore se vogliamo apportare dei significativi cambiamenti nella nostra esistenza. Il cambiamento richiede coraggio proprio perché nello status quo, nel cosiddetto stato di comfort, tutto si è automatizzato, tutto è divenuto abitudine, succede e basta. Non siamo neanche presenti poiché non abbiamo bisogno di essere consapevoli mentre facciamo le stesse cose che abbiamo fatto ieri e i giorni precedenti. Possiamo focalizzare la mente sul passato, o sul futuro, e così il presente se ne fugge, e poi ci chiediamo dove se ne è andato il tempo. Se invece ci concentriamo sul cambiamento viviamo nel presente, siamo vivi e ci godiamo la vita, facciamo, agiamo, pensiamo, parliamo, ecc. il tutto in maniera abbastanza consapevole. Ogni minuto ha in serbo una novità, nulla è scontato, non ci annoiamo, non viviamo come automi pre-programmati, viviamo come esseri intelligenti e, se vogliamo, spirituali. In pnl un autore, del quale ora non ricordo il nome, ha messo a punto una serie di bisogni fondamentali dell'uomo, fra questi vi è il bisogno di sicurezza, ma al secondo posto cosa c'è? Il bisogno di insicurezza, o varietà, (per la cronaca gli altri sono: il bisogno di sentirsi importanti, il bisogno di amore, il bisogno di crescita e il bisogno di contribuire). Questo significa che abbiamo sì il bisogno di essere al sicuro ma è fondamentale avere anche una certa dose di varietà, novità, ed anche, perché no, un certo numero di problemi da risolvere. Sennò sai che noia. E così il cambiamento fa parte di quel bisogno di insicurezza, ed in parte anche del bisogno di crescita. I cambiamenti ci fanno uscire dal guscio che ci siamo costruiti, ci attende all'esterno la sfida, la possibilità di vincere e riuscire ma anche la possibilità di fallire ed essere sconfitti. Ascolta bene: la vita merita anche un certo numero di fallimenti piuttosto di apatia, noia ed immobilità. E poi un elevato numero di persone di successo dicono che hanno imparato molto più dai loro fallimenti che dai loro successi. Ed allora? Dov'è il problema? Il guaio è che per attuare dei cambiamenti serve coraggio, ed il coraggio è il contrario della paura che è il vero ostacolo alla nostra evoluzione. La beffa è che quasi tutte le paure che abbiamo, che riguardano avvenimenti negativi, ce le inventiamo di sana pianta, questi fatti non esistono nel presente e quasi sicuramente non esisteranno neanche nel nostro futuro. Ed anche per diventare ricchi serve una buona dose di coraggio, se non altro per modificare tutta una serie di azioni e soprattutto pensieri che ci fanno rimanere nella mediocrità o nella povertà. Ed ora ecco un bel “pugno sul naso”. Negli ultimi anni mi sono accorto che è molto più probabile trovare fra le persone ricche, o comunque persone senza problemi di soldi, atteggiamenti quali onestà, tolleranza, generosità, apertura mentale, intelligenza, apertura di cuore, ecc. che fra le persone che tirano a campare, o persone povere. Se ci chiacchiero un pochino con queste ultime, dopo pochi minuti colgo atteggiamenti e discorsi di lamentela, giudizio, vittimismo... Dove voglio arrivare? Alla conclusione che il coraggio di diventare ricchi è anche il coraggio di cambiare se stessi, in meglio ovviamente. Questo libro è un'altra piacevole lettura adatta a tutti che nella sua semplicità rivela cose molto utili per spronarci verso una futura ricchezza. È molto ricco di citazioni di personaggi più o meno famosi e contiene all'inizio un interessante “profilo del ricco”, una trentina di domande alle quali rispondere, e l'obiettivo è quello di dare, in maniera sincera, delle risposte affermative. Se le risposte dovessero essere negative bisognerebbe lavorare sopra al settore che riguarda la domanda stessa. Anche questo autore, come oramai molti altri, si è accorto che l'importanza primaria del successo in ogni settore della nostra vita risiede nella nostra mente, e allineare il nostro subconscio con la nostra mente conscia è il lavoro fondamentale per ottenere tutto quello che ci proponiamo, altrimenti ci attende un sicuro fallimento. Un capitolo intero è dedicato a questa parte della nostra mente molto potente, il nostro subconscio appunto. Un altro capitolo è dedicato a tutte quelle cose che ostacolano la nostra riuscita: i pregiudizi, le scuse, l'ambiente, gli obblighi nei confronti degli altri e soprattutto la paura. Un successivo capitolo è dedicato al potere dell'immaginazione. Poi troviamo dei capitoli dedicati all'azione: l'importanza di avere degli obiettivi, la disciplina, l'importanza di essere dei perfezionisti, essere curiosi, saper superare ostacoli ed insuccessi, e soprattutto essere perseveranti. Insomma una piacevole lettura, certamente non all'altezza di altre su questo argomento, ma comunque un libro che mi è piaciuto leggere per convalidare cose che già sapevo e per scoprire anche qualche piccola perla, cito questa sulla perseveranza di Ray Kroc: “Persevera. Nulla al mondo può sostituire la perseveranza. Non il talento: niente è più comune di un fallito dotato di talento. Non il genio: il genio incompreso è quasi proverbiale. Non l'istruzione: il mondo è pieno di gente istruita e in miseria. Fermezza e determinazione sono onnipotenti”.
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