Una vera sorpresa questo libro di Wattles, attuale e con idee
veramente interessanti. Pensate, è stato scritto nel 1910 ma lo
stile e il contenuto sono adatti anche ai giorni nostri.
L'autore
pone l'accento sull'atteggiamento sbagliato che generalmente molti di
noi hanno nei confronti della ricchezza. Il fare soldi generalmente è
associato nella mente comune ad una questione di competitività,
cercare di arrivare primi, avere una certa idea per primi sennò un
altro la può sfruttare a mio svantaggio, accaparrarsi per primi un
posto di lavoro, una fonte di reddito, un beneficio sono tutti
atteggiamenti sbagliati che possono far allontanare da noi la
ricchezza semplicemente perché la nostra mente è focalizzata sulla
penuria e sull'assenza (quando sono competitivo una parte di me ha
paura del fallimento e della “mancanza” e questo pensiero attrae
queste qualità).
Nel libro viene descritto il primo grande
comandamento da adottare per acquisire ricchezza, ovvero il fatto che
nel mondo c'è benessere per tutti e l'universo ci dà sempre in più
di quello che realmente abbiamo bisogno, basta chiederlo e
naturalmente abbandonare la competitività ma anzi aiutare gli altri
a acquisire gli stessi benefici di ricchezza che vogliamo siano per
noi, passare quindi dalla mente competitiva alla mente creatrice. Una
seconda regola da adottare è di ringraziare sempre per tutto quello
che abbiamo. Avere un atteggiamento di gratitudine è fondamentale
per poter sbloccare le energie che ci portano ricchezza. Un'altra
regola è quella di avere degli obiettivi chiari e darsi da fare per
mettere in moto queste energie, agire sulle persone e sulle cose.
Senza questo lavoro nel mondo della materia tutto rimane solo nel
mondo delle idee.
Interessante è come viene anche illustrato
l'atteggiamento nei confronti della povertà, per esempio l'autore
dice che il miglior modo per aiutare le persone povere è diventare
ricchi e far vedere alle persone povere che la ricchezza è alla loro
portata, basta che cambino atteggiamento. Astenersi quindi dal voler
fare del bene agli altri semplicemente perché non sappiamo quale sia
il loro bene.
Un altro concetto interessante spiegato dall'autore è
che la ricchezza serve all'evoluzione di se stessi ovvero delle tre
parti che ci compongono: Vivere nella pienezza del corpo con del buon
cibo, abiti comodi, un caldo rifugio e libertà dalla fatica
eccessiva; vivere nella pienezza della mente con svaghi
intellettuali, cultura, viaggi, godere dell'arte e delle cose belle;
vivere nella pienezza dell'anima donando e ricevendo amore. Senza
essere ricchi tutto questo diventa difficile e ostacola il nostro
percorso evolutivo. La povertà quindi è un ostacolo e conseguenza
di un atteggiamento sbagliato nei confronti della vita.
L'autore e
questo libro in particolare ha influenzato la ben più moderna legge
di attrazione che mantiene gli stessi principi anche se esposti forse
in maniera più moderna.
Un libro da leggere e da mettere in pratica.
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