La realtà è un'illusione! Che implicazioni ha questa affermazione sulla nostra vita quotidiana? Che il mondo che vediamo sia illusorio, non sia reale, oramai è un dato di fatto assoluto, una verità dimostrata anche scientificamente. Antiche culture lo hanno sempre saputo. Nella cultura indiana la realtà illusoria, quella in cui viviamo è chiamata “Maya”, nella cultura tolteca viene definita “Mitote”, tanto per citarne alcune. Nei nostri tempi, dove il “virtuale” è un qualcosa di cui abbiamo a che fare quotidianamente (basta pensare al computer, a internet, ai video games, ecc.), si parla molto di matrix, la matrice. L'influenza è senz'altro stata data anche grazie al film omonimo, il bellissimo film dove in un futuro dominato da macchine l'uomo vive in una realtà illusoria, in un sogno, la matrice appunto. Il film tra l'altro è ricco di spunti filosofici ed esoterici, i nomi stessi dei protagonisti per esempio, o i messaggi subliminali che si vedono in alcune immagini, e aldilà della storia in se stessa, tipicamente fantascientifica, i messaggi per farci pensare sono molti. Viviamo in una matrice, una realtà virtuale. Prima dicevo che anche la scienza è giunta alla medesima conclusione, e non parlo di scienza degli ultimi anni, ma leggi scientifiche che ormai hanno un secolo di vita. Fisica quantistica. Il succo di questa scienza dice che nulla è reale fino a quando noi non lo osserviamo. Se nessuna coscienza osserva un oggetto questo esiste solo come probabilità. In tempi più recenti anche le teorie degli universi multipli hanno preso piede e non solo. La fisica di Bohm ha dato un ulteriore scossone a tutti quei scienziati che hanno mantenuto un ideale più deterministico, più classico diciamo. Infatti queste novità scientifiche sono dure da digerire proprio perché implicano anche una serie di dilemmi e paradossi di difficile soluzione. Ma ti ricordo che queste nuove leggi scientifiche hanno avuto comunque tutta una serie di sperimentazioni pratiche che hanno convalidato le teorie, per cui non stiamo parlando di mera teoria speculativa. Ma torniamo a noi. Quanto vale l'assunto che il mondo sia illusorio per la mia vita e quotidianità? Cosa me ne faccio di questa verità? Se vado a sbattere contro un muro non mi sembra irreale, lo sento benissimo che fa male, e allora? E allora, ripeto, che cosa me ne faccio di queste teorie? Bene, ecco come posso usarle. Se sono convinto che la realtà è illusione, e abbiamo visto che le tradizioni esoteriche lo hanno sempre detto e ultimamente anche la scienza lo dice (per cui soddisfo sia la mente intuitiva, creativa, sia la mente logica e razionale), allora io posso modificare tale realtà. Se la realtà in cui vivo non è reale ma semplice illusione, o si può definirla anche virtuale, allora io ho il potere di modificarla a mio piacimento. Attenzione, il fatto che la realtà sia illusoria, virtuale non significa che non esiste ma significa che semplicemente è modificabile. Alla fin fine l'unico aspetto di noi che veramente esiste è la coscienza, tutto il resto è virtualità, illusione, è la matrix. Questo libro è una lettura scorrevole, nel quale si possono cogliere due aspetti collegati ma distinti: un aspetto riguarda le spiegazioni e i dati scientifici della fisica quantistica, e l'altro aspetto è un insieme di nozioni di psicologia, tecniche comportamentali e meditazione, queste sono sintetizzate in un metodo in cinque passi ben spiegato e corredato da esercizi. L'autrice ribadisce più volte che non è necessario capire la fisica quantistica per mettere in pratica le tecniche descritte nel libro. I dati e le leggi scientifiche servono se non altro per quelle menti tipicamente razionali che non riescono ancora ad afferrare e capire l'aspetto creativo e apparentemente illogico dell'universo. Comunque tali spiegazioni scientifiche risultano comprensibili anche per chi è digiuno di fisica e materie scientifiche. Si parla della doppia natura delle particelle (materia e onda), di collasso d'onda, delle leggi di Heinsenberg, di Bell, degli studi di Schrödinger (e del suo famoso gatto), e per finire si arriva a parlare della possibilità degli universi multipli e si percepisce anche un concetto che si avvicina molto alla filosofia del solipsismo (“la credenza secondo cui tutto quello che l'individuo percepisce venga creato dalla propria coscienza” da Wikipedia). Il metodo proposto non dice molto di nuovo per uno che è addentro a tali sistemi di miglioramento personale. Gira e rigira le cose sono sempre quelle, magari esposte in modi diversi, ma le stesse regole si possono trovare anche in altri sistemi (mi viene in mente la pnl per esempio). Il primo dei cinque passi, tanto per dire, parla dell'assunzione della propria responsabilità, cosa detta e ribadita da molti, semplice da capire ma però alquanto difficile da mettere in pratica per molte persone (e chi non lo mette in pratica di solito si lamenta, accusa e incolpa gli altri, critica, ecc.). Si trovano poi storie ed esperienze di persone che hanno messo in pratica tale metodo e i risultati da loro ottenuti. Rimane il fatto che sia una lettura illuminante per chi magari non sa molto di queste cose, e anche per chi ne sa, la lettura, a mio avviso, rimane piacevole e scorrevole. Conferma molte cose e ne chiarisce altre. La parte scientifica è una carellata con spiegazioni chiare, semplici ma nello stesso tempo sufficientemente piene di contenuto. Un libro non eccezionale ma che merita la lettura.
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