giovedì 29 maggio 2014

Ho'oponopono. La pace comincia da te di Josaya

Devo ammettere che questo libro mi è piaciuto molto e l'ho letto con vero godimento. L'argomento trattato riguarda l'Ho'oponopono. (Rimando anche alla lettura dell'articolo Zero Limits che tratta dello stesso argomento). Per chi non lo sapesse l'Ho'oponopono è un metodo che nasce in seno alla tradizione sciamanica hawaiana e Ho'oponopono si potrebbe tradurre con “mettere le cose al posto giusto”, come indica anche il sottotitolo del libro stesso. La tecnica descritta qui è un sistema riveduto e corretto ed è un po' diverso dal metodo tradizionale tramandato per secoli dagli sciamani hawaiani. Questo tipo di Ho'oponopono è chiamato più correttamente Ho'oponopono dell'Identità del Sè in quanto è l'individuo singolo che pratica da solo, a differenza dell'antico metodo che consiste nel riunirsi in gruppo e praticare appunto assieme ad altri. Il merito di aver messo a punto questa nuova metodologia spetta all'ultimo “Kahuna” (sciamano) hawaiano, Morrnah Simeona, che ha insegnato la versione Ho'oponopono dell'Identità del Sè. Il dottor Hew Len è il più famoso allievo di Morrnah Simeona, e con la collaborazione di Joe Vitale ha contribuito a diffondere questo metodo in tutto il mondo. L'Ho'oponopono dell'identità del Sè si basa sulla cancellazione delle memorie e dei ricordi contenuti nel subconscio in modo da far spazio alla presenza divina, né più né meno. Questi ricordi e memorie vanno cancellati perché sono in realtà i responsabili di tutti i nostri problemi e di tutto ciò che ci succede nella nostra vita quotidiana. Queste memorie si installano nel subconscio durante tutta la nostra vita, se sono ricordi positivi e ottimizzanti va bene, ma se sono programmi, ricordi, memorie (chiamiamoli pure come vogliamo) limitanti sorgono i problemi. Non ci fanno vivere la vita che vorremmo, ci autosabotano nelle scelte, nei desideri, ci fanno anche ammalare, fanno in modo che non siamo veramente noi stessi ma in realtà assumiamo le maschere di altri che si sono incrociati nella nostra vita. Questo succede perché il nostro subconscio è come una spugna e assorbe tutto, memorie ottimizzanti e positive ma anche memorie limitanti e negative. Lo scopo è proprio quello di cancellare queste memorie, resettare il subconscio e fare in modo di riequilibrare le tre parti che compongono la nostra mente e così facendo permettere al divino di ispirarci nelle scelte che facciamo. Le tre parti citate si riferiscono alla mente conscia, al subconscio e al superconscio o Sè superiore. Gli sciamani hawaiani sapevano che la mente è così suddivisa e rappresentavano le tre parti come una famiglia: la mente conscia è la madre, chiamata Lono, il subconscio è il bambino, chiamato Ku, e il superconscio è il padre, chiamato Aumakua. Deve essere la madre che consapevolmente prende per mano il bambino e si riunisce al padre. Il tutto parte da una presa di posizione conscia, e qui si può spiegare anche il concetto di libero arbitrio, abbiamo la scelta di prenderci la responsabilità di noi stessi oppure no. Questa responsabilità non riguarda solamente quello che ci succede nella nostra vita ma concerne tutti i fenomeni, anche apparentemente esterni, di cui prendo atto. Questo perché tutti i problemi che percepisco, miei, del mio prossimo, degli amici e dei parenti, della società fino all'umanità intera nascono dal mio interno, dalle mie memorie che sono da pulire col metodo dell'Ho'oponopono dell'Identità del Sè. Il fatto di accettare di essere responsabile totalmente di tutti i problemi che percepisco è indispensabile perché molto probabilmente se non accetto incondizionatamente questa legge non riuscirò a utilizzare questo metodo con dei risultati. Tutto insomma parte dall'assumere come atto di verità la mia responsabilità totale al 100%. Questo non significa colpa, ma solamente responsabilità. Questo primo passo è difficile da accettare dalla massa di umanità che vive addossando la colpa dei propri problemi agli altri, alle circostanze, fino ad arrivare a Dio stesso (come se Dio avesse in qualche modo la natura umana di sbagliare qualcosa). Chi ancora la pensa in questo modo probabilmente non otterrà nulla dal metodo Ho'oponopono.
Una prima parte del libro tratta del lato storico, la tradizione sciamanica hawaiana, gli Huna, L'Ho'oponopono tradizionale. Una parte molto interessante del libro viene subito dopo quando viene spiegata la funzione e la suddivisione della mente secondo questo sapere. Altri capitoli descrivono le figure dei principali protagonisti, i già citati Morrnah Simeona e Hew Len. Si descrivono inoltre concetti come lo scopo della vita terrena, le memorie condivise, le emozioni negative, l'importanza della gratitudine. Un capitolo è dedicato al raffronto fra Ho'oponopono e legge di attrazione e alla loro complementarietà. Il metodo è veramente semplice se si supera il primo ostacolo dell'assumersi consapevolmente la responsabilità totale, necessita di una pratica costante perché le memorie sono molte e spesso radicate e difficili da estirpare.
La differenza fra questo libro e Zero Limits è che mentre il libro di Vitale è più come un racconto, la cronaca della scoperta del metodo da parte dell'autore, infarcito da aneddoti e storie a volte comiche, questo libro risulta più un saggio, un manuale sull'argomento. Per chi vuole conoscere meglio il metodo Ho'oponopono questo libro di Josaya è più indicato anche se, lo ripeto, il libro di Vitale ha il suo fascino.
Nella lettura vi sono concetti ripetuti molte volte ma questo, a mio avviso e in questo caso, non è un difetto ma un pregio. “Assillando” (usiamo pure questo termine) il lettore con concetti chiave come “Essere responsabili al 100%”, (e anch'io in questo articolo l'avrò ripetuto forse almeno tre volte) è un aspetto molto utile del libro. Chissà che non entri nella testa di qualche lettore ancora compiacente del proprio ego.
Acquistalo su Amazon o su:
 
vai al sito macrolibrarsi Acquista Online su IlGiardinodeiLibri.it

lunedì 26 maggio 2014

Viaggio a Ixtlan di C. Castaneda

La storia famosissima dell'apprendistato di Carlos Castaneda sotto la guida dell'indiano Yaqui don Juan Matus è narrata in una serie di libri che a partire dal 1968, l'anno di pubblicazione del primo libro “A scuola dallo stregone” arriva fino alla fine degli anni novanta. In questi libri vengono descritte tecniche, narrati dei racconti dove i principali protagonisti sono appunto Castaneda e don Juan ma anche altri personaggi come don Genaro, la Gorda, ecc. Si trovano anche molte perle di saggezza, episodi bizzarri e a volte incomprensibili, aneddoti comici. Tutto questo fa di questi libri delle letture avvincenti e ricche di insegnamenti interiori. Don Juan apparteneva ad un lignaggio di sciamani toltechi, era un Nagual (termine che può riferirsi ad uno sciamano ma anche, in contrapposizione a Tonal, a tutto l'universo imperscrutabile e non accessibile con la percezione ordinaria). Don Juan sceglie astutamente, in una stazione di autobus, il suo principale allievo, Carlos, per farne un futuro Nagual. L'apprendistato dura una decina d'anni e Castaneda è costretto ad abbandonare l'idea di essere un antropologo, nel senso accademico del termine, per accorgersi di essere entrato in un mondo molto più interessante e meraviglioso. Viaggio a Ixtlan è il terzo libro della serie e secondo il mio parere forse uno dei più belli di tutti. Vengono qui abbandonati i resoconti delle esperienze fatte da Castaneda con le droghe naturali che troviamo nei due libri precedenti e il racconto diventa più ricco di insegnamenti utili.
All'inizio don Juan spiega che il mondo, la realtà che percepiamo è solo una descrizione più o meno collettiva che ci è stata programmata dopo la nascita (vedi anche l'articolo: I quattro accordi). Don Juan invita Castaneda con molte tecniche e insegnamenti a “fermare il mondo”, ovvero sospendere la normale percezione della realtà per vedere realmente l'universo che ci circonda. Castaneda imparerà successivamente a “Vedere”, gli esseri umani appariranno per esempio come uova luminose, e molti filamenti di energia collegheranno molte uova luminose, le une alle altre. Un altro insegnamento descritto è quello di cancellare la propria storia personale, abbandonare i ricordi e il passato e contemporaneamente creare un alone di anonimato di se stessi. Questo ci rende imprevedibili, non scontati, e i pensieri degli altri non plasmano la nostra identità. Altro insegnamento è quello di smantellare la propria importanza personale. Le persone in genere si prendono troppo sul serio e si infiammano per le più piccole provocazioni. Don Juan insegna a Castaneda a parlare con le piante (dove per l'universo l'uomo e le piante sono sullo stesso piano). Insegna ancora a considerare la morte come un consigliere. La morte è sempre lì, dietro di noi, e finché non ci “tocca” tutto va bene, ma le persone comuni non ne sono consapevoli e pensando di essere immortali vivono procastinando, ammazzando il tempo, lamentandosi e vivendo esistenze mediocri. La morte ci consiglia e ci fa capire che abbiamo poco tempo, che la vita va vissuta con pienezza cercando di fare cose straordinarie, indulgere nelle lamentele e nelle accuse verso gli altri non è più permesso. Il vecchio adagio che si recitava nei monasteri “Ricordati che devi morire” è azzeccato, i monaci lo avevano capito. Ricordarci che la nostra morte è sempre in agguato in qualsiasi momento ci fa in realtà vivere una vita piena e straordinaria e ad amare la vita stessa, non c'è tempo per l'indulgenza. Le persone comuni in realtà non amano la loro vita, è un paradosso certo, ma vi sembra che una persona che beve, fuma, si droga, trascuri la propria salute, ma anche che faccia azioni spericolate (sport estremi per esempio) ami la sua vita? Sono in realtà persone che pensano di essere immortali, quindi inconsapevoli. Un guerriero, oltre a tutto il resto, è cauto, non dà opportunità al destino di avere la meglio. Nel libro viene anche descritto il Sognare ovvero il sogno lucido e consapevole e alcuni metodi per indurlo. Il Sognare ci rende consci dell'altro mondo e ci porta a visitare luoghi che fisicamente non potremmo visitare ed anche incontare esseri inorganici più o meno amichevoli. Troviamo anche tecniche più o meno interessanti come modi di camminare, la marcia di potere, come eliminare il dialogo interno camminando, osservare ombre e pietre, trovare dei luoghi di potere, ecc. I libri di castaneda sono stati un clamoroso successo in passato ma lo sono ancora oggi perché rivelano un mondo parallelo al nostro molto più interessante e meraviglioso.
Molti hanno criticato l'autore accusandolo di essersi inventato tutto e che la figura di don Juan Matus non sia mai esistita. A mio parere creare dal niente (Castaneda era un semplice studente che veniva dal Perù) un universo simile comporta di essere più che un genio, bisognerebbe studiare centinaia di libri e mettere insieme tutte le conoscenze infarcendole con allegorie, renderle originali, creare racconti, la qual cosa mi sembra molto improbabile. Ma questa è un'altra storia. Un suggerimento: per chi vuole intraprendere la lettura dei libri di Castaneda sarebbe meglio leggerli in ordine cronologico, perché in un certo senso sono consecutivi uno all'altro.
Acquistalo su Amazon o su:
 Acquista Online su IlGiardinodeiLibri.it vai al sito macrolibrarsi

martedì 20 maggio 2014

Il potere della Kabbalah di Y. Berg

Un altro libro che secondo me vale la pena leggere se non altro per avere un'idea della filosofia di fondo di questo antico sapere. In un altro articolo (Officina alkemica) ho scritto del raffronto che può esserci fra conoscenza esoterica ed essoterica delle tre più grandi religioni monoteiste. Tutte hanno infatti un approccio “segreto”, chiamiamolo pure così, (infatti esoterico significa proprio segreto o nascosto). Chiariamo pure un aspetto di questo discorso: segreto o nascosto non perché riservato a pochi, ad una élite di prescelti, ma nel senso della comprensione, non tutti riescono a fare proprie le conoscenze esoteriche, di qualsiasi cultura provengano, perché cozzano troppo con la cognizione del mondo che queste persone hanno, una spiegazione prettamente causalistica. Molti iniziati, soprattutto negli ultimi tempi, hanno “dato le perle ai porci”, hanno rivelato i segreti, le iniziazioni, le vie, per mezzo di libri, conferenze, articoli, ecc. Chi sa cogliere queste perle può avere degli strumenti per velocizzare il processo dell'evoluzione interiore e spirituale, della comprensione, cosa che sarebbe molto lunga senza questi suggerimenti e queste proposte. Le tre grandi religioni hanno un approccio essoterico, quindi manifesto, noto, quello che tutti noi conosciamo, e un approccio esoterico. Nel cristianesimo troviamo l'alchimia, nell'islamismo vi è il sufismo e nell'ebraismo troviamo la cabala o kabbalah che dir si voglia. E il grande entusiasmo nello studioso di queste discipline è il rendersi conto che tutte dicono le stesse cose, certo con accostamenti diversi, le teorie in ugual modo hanno risvolti differenti ma il succo, il nocciolo di queste verità è lo stesso. Queste verità si ritrovano anche in filosofie lontane da noi, in quelle orientali e pure nelle varie forme di sciamanesimo. Ultimamente anche la scienza è arrivata più o meno alle stesse conclusioni, basti pensare alle ultime teorie sulla fisica quantistica e alla fisica di Bohm.
La lettura del libro è scorrevole e godibile, diviso in cinque capitoli e corredato alla fine di una breve storia della Kabbalah. L'autore, Yehuda Berg, è un rabbino, conoscitore di questa materia. Il sottotitolo del libro stesso è “una tecnologia per l'anima”, infatti i lavori che vengono proposti sono pragmatici, proprio come una tecnologia, qualcosa di pratico. Alcuni non sono lavori molto facili (anche se sono in realtà molto semplici) questo perché dobbiamo combattere con un certo tipo di educazione che è tutto fuorché un modo di vivere che ci porta ad evolvere. Queste credenze che ci sono state inculcate sono difficili da estirpare, e qui sta la difficoltà di svolgere “dal vivo” questi lavori. Alla fine del libro troviamo anche un riassunto chiamato “Le dodici regole del gioco” che riassume in dodici frasi più o meno tutto il succo del libro. Troviamo per esempio la spiegazione della realtà che è divisa in due parti, una rappresenta il nostro mondo, la nostra realtà in cui viviamo, chiamato anche regno dell'oscurità fatto dell'1% di tutto l'universo. L'altra realtà, o regno della Luce, che possiamo identificare con il mondo spirituale, fatto del 99% di tutto l'universo. La stessa teoria la ritroviamo per esempio nella tradizione tolteca, in particolare nei libri di Castaneda; il mondo dell'oscurità è chiamato il Tonal, o anche l'isola del Tonal, il resto, che circonda questa isola, è chiamato il Nagual e per sua natura è indescrivibile. Un altro argomento trattato nel libro è quello di trasformare le nostre reazioni, ad eventi od ostacoli che ci capitano, in “proazioni”. Questo perché le reazioni sono sempre inconsapevoli, fatte di emozioni negative e dalle conseguenze sempre nefaste. La proazione significa l'osservazione di se stessi e consapevolmente scegliere di non lasciarsi travolgere dagli eventi, in questo modo la Luce entra dentro di noi e piano piano ci fa evolvere. Anche qui troviamo la stessa teoria nell'alchimia dove si “accende il fuoco alchemico” non reagendo agli eventi ma osservarsi interiormente, e consapevolmente scegliere di non opporsi. Chiarisco subito che questo non vuol dire reprimere queste emozioni, (cosa molto negativa che se dovessi scegliere sarebbe meglio esprimerle e buttarle fuori e non reprimerle), questo perché vi è la consapevolezza di voler fare questa scelta, la repressione invece è un'altra forma di incosapevolezza. Un altro argomento trattato riguarda la verità di non incolpare mai gli altri o le circostanze per quello che ci succede. Questa è una teoria che possiamo trovare dovunque, in molte culture e filosofie, chiamata anche teoria dello specchio (quello che mi succede all'esterno è speculare a come sono io internamente, tutto quello che mi capita succede perché deve mostrarmi qualcosa che c'è dentro di me). Ecco che un iniziato desidera gli ostacoli e le difficoltà per sfruttarle a proprio favore, cioè lavorando su se stesso in questi momenti difficili crea l'occasione per evolvere. Un non iniziato fa proprio l'opposto, reagisce agli ostacoli, si arrabbia, incolpa gli altri o le circostanze, non si assume la propria responsabilità e in questo modo non coglie un'utile opportunità per evolvere, anzi peggiora la sua personale situazione. Un invito finale è quello di amare incondizionatamente, per amare bisogna capire e per capire bisogna darsi da fare (o l'Universo prima o dopo ci farà capire, prima con dolcezza e poi sempre più energicamente, non perché voglia farci soffrire, ma la priorità della nostra evoluzione spirituale è al primo posto su tutto il resto, le buone maniere non contano più).
Acquistalo su Il Giardino dei Libri o su Amazon

mercoledì 14 maggio 2014

L'energia dei 7 chakra di A. Pacini

In questo ebook vengono analizzate e suggerite tecniche per sbloccare ed equilibrare l'energia relative ad ognuno dei sette chakra. Non si tratta del solito libro sui chakra, schematico che spiega le corrispondenze fisiche per ogni chakra, i colori, i simboli e le posizioni da assumere per stimolarlo, qui invece oltre a tutto ciò si spazia molto: esercizi di meditazione, visualizzazioni, tecniche impregnate di magia, metodi appresi dal taoismo e dallo sciamanesimo.
Innanzitutto per chi non lo sapesse (credo in pochi) che cosa sono i chakra? Il termine è sanscrito, l'antica lingua indù, e significa ruota e si riferisce ad una specie di vortice di energia sottile localizzato in varie zone del nostro corpo. I chakra principali sono sette, disposti lungo la colonna vertebrale, a partire dal coccige fino alla sommità del capo, anche se vi sono molti altri chakra secondari in altre zone, come per esempio sulle mani (che i pranoterapeuti sfruttano per il loro lavoro). Questi vortici di energia sono delle vere e proprie centraline dove viene raccolta questa energia sottile chiamata prana (conosciuta presso altre culture Qi, Ki, Pneuma, Mana, ecc.). I problemi sorgono quando i chakra sono, diciamo così, bloccati, l'energia non scorre bene, non è in equilibrio. Di conseguenza il problema si ripercuote sul fisico, in primo luogo sulle ghiandole, che ogni chakra rappresenta a livello sottile. Sorgono così disturbi e malattie. Il lavoro da fare è proprio quello di sbloccare (ma anche in certi casi di riequilibrare o attenuare) ogni singolo chakra dove l'energia non scorre bene oppure è bloccata o ancora è disequilibrata. Questo ebook tratta proprio di questo, però spaziando molto e spiegando anche argomenti non strettamente collegati alla cultura yoga da dove nasce questa conoscenza.
L'ebook è diviso in sette capitoli uno per ogni chakra. Si parte dal chakra della base, Muladhara, legato alla madre terra e localizzato alla base della spina dorsale. Vengono proposti esercizi di visualizzazione sull'energia eterica e sui colori, asanas (posizioni) yoga per stimolare ed equilibrare questo chakra, la vocalizzazione del mantra (un suono che è legato ad ogni singolo chakra), ed infine la spiegazione di come eseguire il famoso “Saluto al Sole” o Suryanamaskar.
Il secondo chakra, Svadisthana, è localizzato a livello dei genitali, è legato all'elemento acqua e alle emozioni. In questo capitolo viene spiegato come farsi l'acqua cromatizzata ed il suo utilizzo; anche qui asana e mantra per questo chakra ed infine un esercizio di pranayama (l'arte del respiro yoga): il pranayama quadrato.
Il terzo chakra, Manipura, è associato all'elemento fuoco. Qui viene illustrato un altro esercizio di pranayama, il Surya Shodana, o respirazione solare; il chakra è collegato al sistema digestivo, all'assimilazione del cibo. Viene spiegata una meditazione per alzare uno scudo energetico per “difendere” la propria aura da attacchi mentali ed emotivi. Anche qui spiegazione di asanas e mantra.
Il quarto chakra, Anahata, è il chakra del cuore, collegato alla compassione e all'amore. Quando è totalmente sbloccato vi è l'apertura del cuore, l'amore compassionevole verso tutto e tutti. Un esercizio di pranayama, il Nadi Shodana serve per bilanciare gli emisferi cerebrali e di conseguenza gli aspetti maschili e femminili di ognuno di noi. In questo capitolo viene spiegata la tecnica dell'orbita microcosmica derivata dagli insegnamenti del Tao yoga di Mantak Chia, con qualche accenno di teoria di medicina cinese.
Il quinto chakra, Vishuddha, è collegato alla tiroide e si localizza a livello della gola. Un'altra tecnica presa a prestito dal Tao Yoga, il sorriso interiore (semplice ma molto efficace) per il benessere degli organi interni. L'utilizzo dello schema radionico e per finire, sempre dai taoisti, la respirazione ossea.
Il sesto chakra, Ajna, è il terzo occhio, situato in mezzo alla fronte è collegato alla visione eterica. Qui vengono proposte visualizzazioni e meditazioni per attingere alla memoria collettiva ed individuale, ed una tecnica sciamanica, l'incontro con l'alleato, rappresentato dal proprio animale totem.
Ed infine il settimo chakra, Sahasrara, il chakra coronale. Qui troviamo la spiegazione della legge del 3 e del 7, cos'è e come si medita sullo Yantra, alcune visualizzazioni interessanti concludono il capitolo.
Un ebook interessante che attinge da varie culture dimostrando la preparazione dell'autrice. Un mio suggerimento è quello di registrare su un qualsiasi dispositivo la propria voce guida di ciascuna visualizzazione con le opportune pause, ed assieme ad una musica rilassante procedere con gli esercizi. Queste meditazioni sembrano semplici e scontate ma se fatte con convinzione e pazienza diventano molto potenti.
Scarica l'ebook da Il Giardino dei Libri oppure da Autostima.net.
Se preferisci scarica la versione audioebook o videoebook.

giovedì 8 maggio 2014

I quattro accordi di Don M. Ruiz

Il nonno di Don Miguel Ruiz, l'autore di questo libro, era un Nagual, la madre era una Curandera. Ruiz è cresciuto in seno a tradizioni sciamaniche ma ben presto se ne allontana per cercare uno stile di vita, diciamo così, occidentale. Tornerà ad abbracciare la tradizione e la saggezza tolteca dopo aver subito un grave incidente dal quale ne esce illeso, infatti sarà per lui questa un'esperienza spirituale inspiegabile. La tradizione tolteca si basa su un lignaggio di Nagual (sciamani) ed è la stessa che ci ha tramandato Castaneda nei suoi numerosi libri. Ruiz nel descrivere il mondo visto dai toltechi è più semplice e tralascia tutta quella serie di esperienze che invece si trovano nei racconti di Castaneda, come l'uso di allucinogeni o attraversare cascate oppure ancora buttarsi da un burrone. In questo libro viene descritta come base di partenza l'assunto che il mondo in cui viviamo è un sogno, e qui ci ricordiamo come anche nella tradizione indù si affermi la stessa cosa. Il sogno o illusione della realtà nella tradizione indù è chiamato “Maya”, mentre nella tradizione tolteca è chiamato “Mitote”. Quando nasciamo ci costruiamo la nostra realtà personale, illusoria, un sogno personale che può benissimo essere bello o brutto, dipende dagli accordi che prendiamo con gli altri esseri umani, ma non solo anche con la società oppure con Dio. Questi accordi possono essere per noi positivi o negativi e i secondi di conseguenza ci provocheranno delle sofferenze. Ruiz ci dice che bisogna prendere coscienza di questi accordi, solo così possiamo liberarcene ed assumere il controllo della nostra vita. Nella tradizione tolteca chi segue questo percorso è chiamato guerriero proprio perché sta facendo una guerra di indipendenza nei confronti di questi accordi mentali sbagliati. Il libro è stato anche criticato per la sua interpretazione troppo basilare della saggezza sciamanica e per il fatto di non descrivere molto bene l'universo tolteco, però l'impatto che ha nei confronti di un lettore è davvero potente. Il libro descrive proprio quattro accordi che dobbiamo fare con noi stessi per poter finalmente prendere il controllo della nostra vita, non saranno gli unici ma per Ruiz sono i più importanti di tutti, per cui i primi sui quali lavorare. Il primo accordo dice “Sii impeccabile nella parola”, e per parola l'autore intende non solo quello che diciamo verbalmente agli altri ma anche quello che ci diciamo mentalmente a noi stessi. L'invito qui è di prendere più consapevolezza sui propri pensieri sia che siano espressi in parole o meno. Il secondo accordo “Non prendere nulla in maniera personale” ci fa capire che quello che gli altri dicono di noi non è la descrizione della nostra realtà. Se veniamo criticati o giudicati il fatto di difenderci contrattaccando, cercando di dimostrare che l'altro ha torto, non fa altro che peggiorare le cose sia dal punto di vista fisico sia da quello più sottile, l'energia negativa provocata da questi contrasti ci rimarrà attaccata causando disagi e danni emotivi e mentali. Questo accordo è anche legato al fatto che ci diamo troppa importanza personale (Castaneda parla molto di questo problema e Don Juan gli insegnava tra l'altro a parlare con le piante per risolverlo). Finché ci reputiamo così importanti è normale rimanere toccati da critiche e giudizi, la soluzione è quella di prendere consapevolezza che per l'Universo siamo tutti sullo stesso piano. Arriveremo così a capire che se subiamo una critica il problema non è nostro ma di chi critica. Il terzo accordo “Non dare niente per scontato” ci aiuta a capire che l'illusione della realtà (il Mitote) ci fa vedere le cose in maniera errata per cui la conseguenza e quella di trarre delle conclusioni che spesso si rivelano sbagliate. Il pregiudizio è il lato più grave di questo accordo. In maniera più ampia la presupposizione che gli altri vedano il mondo come lo vediamo noi crea tutta una serie di problemi, da problemi di coppia perché si vorrebbe che il compagno/la compagna ci leggesse nella mente in un determinato momento e sapesse i nostri pensieri o desideri, fino a giudicare gli altri perché si sono comportati in un certo modo e noi tiriamo la conclusione che ci hanno offeso di proposito ma loro non ne avevano in realtà nessunissima intenzione. Il quarto accordo “Fai sempre del tuo meglio” è alla base di tutti gli altri perché fare sempre del nostro meglio ci libera dal giudizio verso noi stessi. In pratica è come se per qualsiasi cosa facciamo ci immergiamo talmente tanto nel farla che non pensiamo a ricompense, autogiudizi, rimpianti, si riallaccia in qualche modo al fatto di vivere il momento presente. Siamo sempre liberi di fare del nostro meglio e questa è la chiave anche per attuare i tre accordi precedenti. Il libro è una guida per liberarci da questi falsi accordi e poter riprendere la nostra libertà. Da leggere.
Acquistalo su Il Giardino dei Libri oppure scarica l'Ebook.
Acquistalo su Amazon

martedì 6 maggio 2014

La cura di tutte le malattie di H. R. Clark

Oggi scrivo di questo libro che sotto vari aspetti risulta eccezionale e innovativo per chi si occupa di medicine alternative. La dottoressa Hulda Clark è una biologa e nelle sue ricerche durate qualche decennio ha scoperto che tutte le malattie organiche hanno come causa due fonti: i parassiti e gli inquinanti. Sull'argomento “parassiti” vi è sostanzialmente nella persona media la più totale ignoranza. Innanzitutto un chiarimento, il termine parassita è generico, infatti possiamo definire parassiti anche i batteri e i virus. Un'altra distinzione da chiarire è quella fra ectoparassiti e endoparassiti, i primi sono quelli che vivono a contatto con la pelle (pulci, pidocchi, zecche) i secondi quelli che vivono all'interno dell'organismo. Qui parliamo però di parassiti appartenenti a specie superiori che vivono dentro il nostro corpo, i cosiddetti vermi (che si dividono in due classi, nematodi e cestodi), le cui dimensioni variano da esserini microscopici a vermi che raggiungono qualche metro di lunghezza (come la tenia). Molti credono che sia un fenomeno isolato, raro: avere i vermi nel proprio corpo si pensa sia una cosa eccezionale. In realtà la Clark afferma proprio il contrario, essere dei portatori di parassiti è una situazione comunissima, anzi, da ricerche fatte negli Usa risulta che l'85% degli abitanti abbia almeno un parassita. Un altro luogo comune dice che i parassiti siano solo nell'intestino: errato. Vi sono parassiti che si trovano bene nel fegato, nel pancreas, nei polmoni, nel cervello, nei tessuti muscolari, nella pelle, negli occhi. Parliamo non di batteri o virus ma veri e propri vermi, per quanto piccoli essi siano. Si stima infatti che le specie di vermi che possono invadere l'uomo si aggirino attorno alle 170. Perché questo problema è così trascurato dalla medicina ufficiale? Alcuni di questi parassiti possono convivere con noi per anni senza fare dei danni importanti e non facendoci accorgere della loro presenza, ma a lungo andare causano tutta una serie di problematiche soprattutto se associati ad un organismo avvelenato da sostanze inquinanti. Non viene trascurata la descrizione e i problemi che causano altri parassiti di specie inferiori, batteri, virus, esseri unicellulari e muffe (molto ignorato è il problema della tossicità non delle muffe stesse ma delle tossine che rilasciano, le micotossine). Nel libro sono descritte tecniche per liberarsi da tutti questi ospiti indesiderati, da un approcio erboristico all'uso dell'elettronica, infatti viene descritta in maniera semplice la costruzione di uno “Zapper”, uno strumentino che genera onde quadrate a corrente continua che praticamente uccidono questi invasori (ma non tutti però, la corrente ad impulsi non riesce ad entrare in organi cavi come l'intestino per cui è d'obbligo associare alla “terapia zapper” anche una terapia erboristica). Vengono anche descritte tecniche di pulizia interne per disintossicare fegato e reni. La famosa pulizia del fegato è qui descritta in maniera chiara e semplice; attribuita erroneamente alla Clark (proviene invece da tradizioni erboriste), ne ha però il merito di averne diffuso il metodo a milioni di persone. Un'altra scoperta della Clark (in qualche maniera collegata all'invenzione dello zapper) è quella di avere constatato che ogni specie vivente emette una certa banda di frequenze. Da qui a costruire uno strumento che “leggesse” nell'organismo umano queste frequenze e constatare così la presenza di determinati ospiti indesiderati il passo è breve, nasce così il “Syncrometer”. Nel libro ne viene spiegata la costruzione e un capitolo è dedicato ad una serie di lezioni per l'uso di questo strumentino. Un elogio a questa infaticabile dottoressa per non aver brevettato questi apparecchi ma averne diffuso i progetti e quindi la libera costruzione (anche se però in internet esistono questi strumenti già assemblati e pronti all'uso). Il libro oltre a questi argomenti descrive e dà risposte a decine di malattie dolorose e non dolorose, compreso il cancro e l'aids, un capitolo molto esteso è dedicato all'invecchiamento e alle soluzioni proposte, poi una parte è ricca di consigli su alimentazione e come sostituire prodotti che usiamo quotidianamente (saponi, shampoo, creme, ecc.) con soluzioni fai-da-te per cui non contenenti sostanze inquinanti e irritanti per il corpo. Chiude il libro di oltre cinquecento pagine uno specchietto di tutte le frequenze dei patogeni, da consultare se si ha un Syncrometer. Libro da leggere assolutamente per avere una visione della malattia diversa dal solito, incentrata sulla pulizia del nostro corpo (sia dentro che fuori) e la pulizia dell'ambiente in cui viviamo, oltre ad un sacco di informazioni che spaziano su molti argomenti.
Acquistalo su Il Giardino dei Libri o su Amazon

giovedì 1 maggio 2014

Come diventare un Buddha in cinque settimane di G. C. Giacobbe

La piacevole particolarità di questo libro è di essere intriso di umorismo. La lettura è piacevole proprio per questo, infatti un testo che di fondo è serio (diventare un buddha, un illuminato, non è una cosa da poco, poi anche il sottotitolo lo afferma: Manuale “serio” di autorealizzazione) ma che è anche pieno di battute e riferimenti che fanno divertire. Qui sta il successo di questo libro. Serio ovviamente inteso come un percorso importante e non nel significato più negativo del termine come potrebbe essere austero o severo. L'autore, Giulio Cesare Giacobbe (che da anni studia il buddhismo dal punto di vista della psicologia), spiega che questo libro non è un saggio sul buddhismo, ma un vero e proprio manuale con le istruzioni per diventare un buddha, un illuminato. Lo scopo è quello di insegnare un percorso psicologico, insegnato in origine da Buddha stesso, per liberarsi dalla sofferenza psichica e vivere così in uno stato continuo di serenità. Questo percorso è incentrato sull'insegnamento di cinque poteri (in quanto sono latenti nell'uomo, si deve solamente svilupparli). Questi cinque poteri sono degli obiettivi pratici derivati dagli otto nobili sentieri: il controllo mentale, la presenza nella realtà, essere consapevoli dei cambiamenti, il non attaccamento e l'amore universale.
Una prima parte del libro è informativa, viene spiegato chi è un buddha, ovvero che ognuno di noi può diventare un buddha ed effettivamente lo è già in maniera potenziale, basta solo diventare consapevole di alcune semplici cose che Buddha stesso ha insegnato. Un secondo capitolo è una breve biografia del Buddha storico, poi si passa al capitolo successivo che chiarisce le fonti da dove il buddhismo trae gli insegnamenti. Viene spiegato che il nucleo centrale dell'insegnamento originale stesso è dato dalle quattro nobili verità e dagli otto sentieri. Un capitolo breve è dedicato alla spiegazione delle quattro nobili verità, poi seguono dei capitoli dedicati agli otto nobili sentieri che sono: la retta comprensione, retto pensiero, retta parola, retta azione, retti mezzi di sussistenza, retto sforzo, la retta presenza mentale e la retta concentrazione. Successivamente una serie di capitoli sono dedicati ai cinque poteri e alla loro relativa spiegazione. Questa ultima parte è forse la parte più interessante del libro, infatti vengono spiegati i cinque lavori da attuare dentro se stessi per diventare dei buddha. Questi cinque poteri sono delle vere perle che mettendoli in pratica possono veramente rivoluzionare la propria vita. Nel controllo della mente si afferma una verità fondamentale, tutti i pensieri che causano sofferenza non sono volontari, cioè voluti da noi (mi vengono in mente le installazioni estranee di Castaneda...), ma sono degli automatismi causati dalle memorie presenti nell'inconscio. La soluzione è la pratica del testimone, cioè l'osservazione distaccata di questi pensieri; altri metodi sono gli esercizi respiratori in quanto il controllo del respiro calma la mente. Questo potere se acquisito bene dovrebbe portare allo stato di vuoto mentale. Nel non attaccamento viene spiegata la non permanenza delle cose, quando si prende consapevolezza di questo il rimanere attaccati a cose, persone, idee diventa un'azione assurda. Il diventare un buddha comporta il lasciar andare, il non desiderare quello che non si ha e soprattutto il godere, nel momento presente, di quello che si ha. Nel potere chiamato l'amore universale vi è la spiegazione che l'apice del diventare un buddha comporta l'unione con l'universo, l'unione col tutto, solo in questo stato si può diventare Amore puro, incondizionato.
Il consiglio che posso dare è quello di leggere questo libro, gli insegnamenti sono dei piccoli semi che piantati nella vostra anima piano piano germoglieranno, anche se non metterete in pratica in maniera assidua le molte proposte di esercizi qui contenuti. È toccante anche la storia dell'autore che ha perso un figlio dell'età di 27 anni e così ha dovuto, per lenire la propria sofferenza, trovare delle soluzioni, una di queste è proprio questo libro. Da leggere e magari anche da regalare a qualcuno.
Acquista il libro su Il Giardino dei Libri oppure scarica l'ebook.
Acquistalo su Amazon