Devo ammettere che questo libro mi è piaciuto molto e l'ho letto con vero godimento. L'argomento trattato riguarda l'Ho'oponopono. (Rimando anche alla lettura dell'articolo Zero Limits che tratta dello stesso argomento). Per chi non lo sapesse l'Ho'oponopono è un metodo che nasce in seno alla tradizione sciamanica hawaiana e Ho'oponopono si potrebbe tradurre con “mettere le cose al posto giusto”, come indica anche il sottotitolo del libro stesso. La tecnica descritta qui è un sistema riveduto e corretto ed è un po' diverso dal metodo tradizionale tramandato per secoli dagli sciamani hawaiani. Questo tipo di Ho'oponopono è chiamato più correttamente Ho'oponopono dell'Identità del Sè in quanto è l'individuo singolo che pratica da solo, a differenza dell'antico metodo che consiste nel riunirsi in gruppo e praticare appunto assieme ad altri. Il merito di aver messo a punto questa nuova metodologia spetta all'ultimo “Kahuna” (sciamano) hawaiano, Morrnah Simeona, che ha insegnato la versione Ho'oponopono dell'Identità del Sè. Il dottor Hew Len è il più famoso allievo di Morrnah Simeona, e con la collaborazione di Joe Vitale ha contribuito a diffondere questo metodo in tutto il mondo. L'Ho'oponopono dell'identità del Sè si basa sulla cancellazione delle memorie e dei ricordi contenuti nel subconscio in modo da far spazio alla presenza divina, né più né meno. Questi ricordi e memorie vanno cancellati perché sono in realtà i responsabili di tutti i nostri problemi e di tutto ciò che ci succede nella nostra vita quotidiana. Queste memorie si installano nel subconscio durante tutta la nostra vita, se sono ricordi positivi e ottimizzanti va bene, ma se sono programmi, ricordi, memorie (chiamiamoli pure come vogliamo) limitanti sorgono i problemi. Non ci fanno vivere la vita che vorremmo, ci autosabotano nelle scelte, nei desideri, ci fanno anche ammalare, fanno in modo che non siamo veramente noi stessi ma in realtà assumiamo le maschere di altri che si sono incrociati nella nostra vita. Questo succede perché il nostro subconscio è come una spugna e assorbe tutto, memorie ottimizzanti e positive ma anche memorie limitanti e negative. Lo scopo è proprio quello di cancellare queste memorie, resettare il subconscio e fare in modo di riequilibrare le tre parti che compongono la nostra mente e così facendo permettere al divino di ispirarci nelle scelte che facciamo. Le tre parti citate si riferiscono alla mente conscia, al subconscio e al superconscio o Sè superiore. Gli sciamani hawaiani sapevano che la mente è così suddivisa e rappresentavano le tre parti come una famiglia: la mente conscia è la madre, chiamata Lono, il subconscio è il bambino, chiamato Ku, e il superconscio è il padre, chiamato Aumakua. Deve essere la madre che consapevolmente prende per mano il bambino e si riunisce al padre. Il tutto parte da una presa di posizione conscia, e qui si può spiegare anche il concetto di libero arbitrio, abbiamo la scelta di prenderci la responsabilità di noi stessi oppure no. Questa responsabilità non riguarda solamente quello che ci succede nella nostra vita ma concerne tutti i fenomeni, anche apparentemente esterni, di cui prendo atto. Questo perché tutti i problemi che percepisco, miei, del mio prossimo, degli amici e dei parenti, della società fino all'umanità intera nascono dal mio interno, dalle mie memorie che sono da pulire col metodo dell'Ho'oponopono dell'Identità del Sè. Il fatto di accettare di essere responsabile totalmente di tutti i problemi che percepisco è indispensabile perché molto probabilmente se non accetto incondizionatamente questa legge non riuscirò a utilizzare questo metodo con dei risultati. Tutto insomma parte dall'assumere come atto di verità la mia responsabilità totale al 100%. Questo non significa colpa, ma solamente responsabilità. Questo primo passo è difficile da accettare dalla massa di umanità che vive addossando la colpa dei propri problemi agli altri, alle circostanze, fino ad arrivare a Dio stesso (come se Dio avesse in qualche modo la natura umana di sbagliare qualcosa). Chi ancora la pensa in questo modo probabilmente non otterrà nulla dal metodo Ho'oponopono.
Una prima parte del libro tratta del lato storico, la tradizione sciamanica hawaiana, gli Huna, L'Ho'oponopono tradizionale. Una parte molto interessante del libro viene subito dopo quando viene spiegata la funzione e la suddivisione della mente secondo questo sapere. Altri capitoli descrivono le figure dei principali protagonisti, i già citati Morrnah Simeona e Hew Len. Si descrivono inoltre concetti come lo scopo della vita terrena, le memorie condivise, le emozioni negative, l'importanza della gratitudine. Un capitolo è dedicato al raffronto fra Ho'oponopono e legge di attrazione e alla loro complementarietà. Il metodo è veramente semplice se si supera il primo ostacolo dell'assumersi consapevolmente la responsabilità totale, necessita di una pratica costante perché le memorie sono molte e spesso radicate e difficili da estirpare.
La differenza fra questo libro e Zero Limits è che mentre il libro di Vitale è più come un racconto, la cronaca della scoperta del metodo da parte dell'autore, infarcito da aneddoti e storie a volte comiche, questo libro risulta più un saggio, un manuale sull'argomento. Per chi vuole conoscere meglio il metodo Ho'oponopono questo libro di Josaya è più indicato anche se, lo ripeto, il libro di Vitale ha il suo fascino.
Nella lettura vi sono concetti ripetuti molte volte ma questo, a mio avviso e in questo caso, non è un difetto ma un pregio. “Assillando” (usiamo pure questo termine) il lettore con concetti chiave come “Essere responsabili al 100%”, (e anch'io in questo articolo l'avrò ripetuto forse almeno tre volte) è un aspetto molto utile del libro. Chissà che non entri nella testa di qualche lettore ancora compiacente del proprio ego.